Presentazione del volume 'Fernando Nannetti, libro di pietra'

 
Il libro di pietra
Il libro di pietra

Fernando Nannetti ha prodotto una delle opere più singolari dell’Art Brut. Internato nel manicomio di Volterra, in Toscana, incise le pareti con la fibbia del suo gilet. Su queste mura, difficili da incidere con uno strumento così irrisorio, l’opera diventa colossale: 70 m di lunghezza.

Il risultato è misterioso. Nannetti inventa un alfabeto, elimina la punteggiatura, lo spazio è saturo di segni e la direzione delle lettere cambia talvolta alla fine delle righe...

 

Lucienne Peiry, evocando la loro raffinatezza stilistica, riesce ad interpretare lunghi brani di queste insolite iscrizioni e ci conduce in questa fantasmagorica autobiografia, attraverso la quale Nannetti crea una nuova identità per se stesso. Il libro di pietra rivela un lavoro unico e disinteressato, frutto della disperazione e della reclusione, una via di fuga dalla vita claustrale del manicomio, molto inventiva. Le pareti che rinchiudono Nannetti diventano il suo mezzo di espressione e il luogo della libertà creativa.

 

Mentre oggi queste incisioni stanno gradualmente sbiadendo e scomparendo, questo libro ci ricorda la loro ineguagliabile inventiva poetica. Lucienne Peiry ci propone una breve conferenza con numerose proiezioni su questa sconvolgente opera in occasione della presentazione del suo libro corredato dalle fotografie di Pier Nello Manoni.

 

Diaolgano con l’autrice: Sara Ugolini, Storica dell’arte e studiosa di outsider arte, Cristina Lasagni, Docente di Cinema all’Università della Svizzera italiana e Direttrice di Psicoradio.

Introduce: Bruna Zani, Presidente dell'Istituzione G.F. Minguzzi.

 

29 settembre 2022 | ore 17

Biblioteca della Salute Mentale e delle Scienze Umane “Minguzzi-Gentili” Via Sant’Isaia, 90 - Bologna.

La Biblioteca si trova all'interno di una struttura sanitaria, per accedere occorre indossare una mascherina FFP2.

 

Storica dell’arte, Lucienne Peiry è curatrice di mostre internazionali, autrice e docente. Ha diretto la Collection de l’Art Brut per dieci anni (2001-2011), prima di essere nominata direttrice della ricerca e delle relazioni internazionali dello stesso museo (2012-2014). Ha organizzato più di trenta mostre in Europa e in Giappone e ha scritto o curato più di trenta pubblicazioni su questo tema. Lucienne Peiry ha scritto la sua tesi di dottorato sull’Art Brut e sulla storia della collezione iniziata da Jean Dubuffet.  Il suo sito: www.notesartbrut.ch

 

 
 

Data ultimo aggiornamento: 27-09-2022