La guerra fa impazzire

 
La lettera di un ricoverato
La lettera di un ricoverato

Nell'ambito del Festival delle biblioteche specializzate "Nel corpo dell'indicibile. Cosa resta della Grande Guerra"

 

Venerdì 11 novembre | ore 11.00

Istituto per la storia e le memorie del Novecento “Parri E-R” - Sala ex-Refettorio - Via Sant’Isaia, 20

 

Tra il ’15 e il ’18 il numero dei ricoverati nei manicomi italiani ebbe un’impennata. A varcare le soglie degli ospedali psichiatrici furono moltissimi militari provenienti dal fronte con disturbi mentali e neurologici altamente invalidanti; ma crebbero anche i ricoveri di madri spose le sorelle le fidanzate dei militari partiti in guerra: donne sole, paralizzate dalla paura, in preda al costante pensiero della morte dei propri cari, distrutte da un lavoro a cui non erano abituate, crollate di fronte allo stravolgimento della guerra e allo straziante distacco dai rispettivi figli mariti fratelli genitori amanti.   
Anche ricorrendo a documenti d’archivio del manicomio “Roncati” di Bologna e a brevi filmati, Valeria Babini e Elisa Montanari raccontano lo stato mentale dei militari in preda alla prostrazione e all’angoscia, la disperazione di donne che si fanno infanticide o impazziscono per la perdita dell’amato, ma anche il lento e progressivo insinuarsi nella mente degli psichiatri dell’epoca del dubbio circa la pertinenza delle proprie coordinate scientifiche. È la “strana malattia” della nevrosi traumatica di cui Freud traccerà il profilo.

 

Le relatrici:
Valeria Babini, già docente di Storia della Psicologia presso l’Università di Bologna, autrice di Liberi tutti. Manicomi e psichiatri in Italia: una storia del Novecento, Il Mulino, Bologna 2009.
Elisa Montanari, autrice di Sant’Isaia 90. Cent’anni di follia a Bologna, Pendragon, Bologna 2015

 

Organizzato dalla Biblioteca della Salute Mentale e delle Scienze Umane "Minguzzi-Gentili".

 

 

Il programma completo della rassegna "Nel corpo dell'indicibile"

 

 

 

 

 
 

Data ultimo aggiornamento: 11-11-2016