Ad aprile 2025 la Corte d’Assise di Venezia ha depositato le motivazioni della sentenza che ha condannato all’ergastolo Filippo Turetta per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.
Una sentenza che ha provocato molte polemiche, arrivando persino a considerarla un atto di violenza istituzionale, soprattutto per l’esclusione di due aggravanti, stalking e crudeltà. Riportiamo qui le lucide analisi di due esperte, Milli Virgilio, avvocata, e Pina Lalli, sociologa, che si soffermano a evidenziare ciascuna dal proprio punto di vista intellettuale, culturale e professionale, le tante contraddizioni della sentenza e e il fatto, amaro e intollerabile, che ancora una volta le parole di una donna non sono state ascoltate.