Difficoltà relazionali, problemi di apprendimento, orientamento scolastico

 
Sportelli di ascolto nelle scuole superiori di primo e secondo grado
Sportelli di ascolto nelle scuole superiori di primo e secondo grado

È stata pubblicata in questi giorni la mappatura degli Sportelli d’Ascolto presenti negli istituti superiori di I e II grado e nei Centri di Formazione professionale della città metropolitana di Bologna.

L’indagine si è svolta nei mesi di giugno-luglio 2019 attraverso la somministrazione di un questionario a 120 scuole (73 scuole secondarie di primo grado e 32 di secondo grado, 3 CPIA e 12 Centri di Formazione professionale).

 

La mappatura restituisce un quadro decisamente positivo relativamente alla presenza degli sportelli d’ascolto a scuola: infatti il 90% degli istituti (tutti gli istituti secondari di 2° grado) e il 100% dei Centri di Formazione Professionale hanno lo Sportello. Negli istituti secondari di 1° grado invece sono 63 su 73 gli sportelli attivati. Nell’anno scolastico 2019/2020 ne sono stati attivati altri 4, per cui rimangono ad oggi solo 6 gli Istituti senza lo sportello d’ascolto.

 

Dall’indagine emerge che tutti gli sportelli d’ascolto hanno come obiettivi il benessere degli studenti e la prevenzione del disagio relazionale. A questi seguono i problemi di integrazione (87%), il contrasto alla dispersione (83%), il benessere dei genitori (73%) e degli insegnanti (72%), la motivazione (70%) e l’offerta di consulenze (60%).

Le problematiche prevalentemente affrontate negli sportelli d’ascolto presenti negli istituti scolastici, riguardano difficoltà relazionali, tra compagni (98%), con i genitori (93%) e con i docenti (85%). Accanto ai problemi di relazione, ci sono quelli legati a difficoltà personali (59%) e relativi all’apprendimento (55%), i problemi di orientamento (51%) e altre difficoltà (7%). Per quanto riguarda i Centri di formazione professionale le difficoltà maggiormente riscontrate sono quelle personali (92%), a queste seguono le relazione con i compagni (75%), le difficoltà di orientamento (67%), le relazioni con i genitori (67%), difficoltà di apprendimento (33%), più bassa la segnalazione di difficoltà coi docenti (33%).

Per quanto riguarda le figure professionali coinvolte negli sportelli d’ascolto nelle scuole, lo psicologo è presente nel 94%, l’insegnante nel 38%, il pedagogista nel 9%, il counselor nel 7% e altre figure professionali per il 4%. Nei Centri di formazione professionale sono presenti per la maggior parte educatori nel 67% , mentre nel 33% all’educatore sono affiancate altre figure come lo psicologo, il pedagogista, l’insegnante.

Il report è un utile strumento per rilevare presenza e funzionamento degli sportelli, la relazione con il sistema dei servizi territoriali a livello distrettuale, le esigenze di aggiornamento metodologico e di confronto a livello metropolitano e distrettuale, la segnalazione di situazioni di criticità, il monitoraggio a livello metropolitano degli esiti delle attività svolte.

La ricerca ha consentito di far emergere numerosi elementi di riflessione rispetto all’organizzazione degli sportelli, al tema della privacy, al rapporto con la rete dei servizi territoriali, che saranno oggetto di approfondimento a partire dall’autunno prossimo.

 

La ricerca è stata realizzata grazie alla consulenza scientifica dell’Istituzione Minguzzi della Città metropolitana e al supporto dell’Ufficio Scolastico territoriale, all’interno del Progetto “Operazioni orientative per il successo formativo POR FSE 2014-2020 - coordinato da AECA il cui obiettivo è quello di mettere a sistema e valorizzare l’ampia offerta di iniziative, professionalità e relazioni già sviluppate anche negli anni precedenti nell’ambito dell’orientamento scolastico e formativo dei giovani tra 11 e 19 anni.

“Un ringraziamento non formale - sottolinea il consigliere metropolitano delegato alla Scuola Daniele Ruscigno – va all’ Istituzione Minguzzi per la costruzione di una metodologia scientifica di ricerca e di un sistema di osservazione riproponibile anche negli anni a venire e all’ Ufficio Scolastico territoriale che, oltre alla condivisione degli obiettivi, ha messo a disposizione anche le proprie professionalità e il proprio sistema informativo per la rilevazione dei dati”.

 

Link al report integrale

 

 
 

Data ultimo aggiornamento: 11-06-2020