Le attività

Le attività e la metodologia di lavoro

Per rispondere all'emergenza determinata dalla pandemia di Covid-19 a partire da marzo 2020, abbiamo riformulato il progetto originario adattandolo alle norme sul distanziamento fisico per la prevenzione della diffusione del virus. Per questo tutte le iniziative previste in presenza sono state riorganizzate in incontri online, sia webinar con relazioni frontali in plenaria, sia le attività laboratoriali.

Nell’anno 2020 sono stati realizzati: una intervista al prof. Benedetto Saraceno, l’incontro introduttivo, pubblico, con il Prof. Romano Prodi e i primi tre incontri relativi alla macroarea tematica “Idee e pratiche di welfare integrato”, che hanno riguardato i temi delle politiche di sostegno alla famiglia e al lavoro; della coprogettazione tra pubbliche amministrazioni e terzo settore; le integrazioni possibili tra politiche urbane e politiche sociali.

 

Ad aprile 2020, mentre era in corso l’organizzazione dei webinar, abbiamo ritenuto utile un primo momento di confronto con Benedetto Saraceno, sotto forma di una intervista condotta dal dott. Angelo Fioritti (e riportata nel nostro Blog): il tema affrontato riguarda il rapporto tra la dimensione globale e quella locale, partendo dalla crisi dei sistemi sanitari legata alla pandemia. Nel nuovo contesto, cruciale è la dimensione comunitaria, in cui i cittadini possano riconoscersi e partecipare alle decisioni, dando nuova vitalità ai concetti di partecipazione, creatività e uguaglianza.


L'incontro aperto al pubblico grazie alla diretta online e il cui testo è stato reso disponibile sul numero di luglio della rivista “Sestante”, ha dato modo al Prof. Romano Prodi, in dialogo con il Dott. Angelo Fioritti, Direttore del DSM AUSL di Bologna e la Prof.ssa Bruna Zani, Presidente dell'Istituzione Gian Franco Minguzzi, di svolgere un'analisi sulle conseguenze economiche e sociali della pandemia, sulle sfide che questa pone ai nostri sistemi di welfare e sulla relazione tra contesto globale e sistemi di cura locali.

 Nei successivi incontri, ciascuno della durata di tre ore, si è elaborata una struttura che, pur nella dimensione della formazione a distanza, permettesse di affiancare, a una prima fase dedicata alle relazioni tecniche da parte di esperti, una seconda fase di discussione laboratoriale, orientata a calare i temi affrontati nelle politiche locali territoriali. In particolare, è stata garantita in ogni occasione la possibilità di sviluppare i contenuti proposti dalle relazioni tecniche in un successivo dibattito, sono stati inviati preliminarmente riferimenti bibliografici e indicazioni di lettura relativi ai temi delle relazioni e si è dedicato spazio al coinvolgimento attivo dei partecipanti nello sviluppo delle giornate.

Ciascun incontro è stato progettato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, di cui sono referenti il Prof. Nicola De Luigi e la Prof.ssa Pina Lalli, in virtù dell'Accordo quadro di collaborazione nell’ambito della ricerca e della didattica stipulato tra il Dipartimento e l’Istituzione Gian Franco Minguzzi, che ha per oggetto la progettazione, promozione e realizzazione di iniziative formative, di ricerca, culturali nell'ambito delle attività dei due Enti, volte a promuovere eventi culturali di divulgazione e sensibilizzazione sui temi della salute mentale e dell’emarginazione sociale.

 

Il pubblico a cui il Minguzzi Lab è rivolto, come definito nella progettazione originaria, è composto dai Direttori dei Distretti Sanitari, dai Dirigenti con responsabilità di UO del Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche, del Dipartimento di cure primarie e del Dipartimento di sanità pubblica delle AUSL di Bologna e di Imola, dai Responsabili degli Uffici di Piano, dai Dirigenti dei Servizi Sociali Territoriali dei 7 distretti della Città Metropolitana di Bologna, e da alcuni responsabili del Terzo Settore. Si tratta di un gruppo complessivamente di circa 70 dirigenti (con una presenza media di 50), cui sono stati aggiunti altri invitati (10-15 unità) nella seconda e terza giornata per favorire la partecipazione di operatori del terzo settore e di operatori dei Servizi sociali territoriali, direttamente coinvolti nelle tematiche trattate. Si è privilegiato un pubblico “qualificato”, in grado di proporre esperienze e osservazioni da un punto di vista ampio sul rapporto tra i temi trattati e l'orientamento programmatico delle pratiche dei servizi.


Il primo modulo formativo (4 giugno 2020)
è stato dedicato all'analisi delle tendenze sociodemografiche e delle relative condizioni di fragilità determinate dai rapporti intergenerazionali e alle dinamiche del mercato del lavoro. Le due relazioni sono state “Benessere psicologico e relazioni tra generazioni familiari: genitori, figli adulti e nonni”, di Marco Albertini (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna) e “Lavoro e politiche della dualizzazione prima e dopo il Covid-19”, di Roberto Rizza (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna). Il dibattito è stato successivamente articolato all’interno di due gruppi di lavoro, rispettivamente su “sostegno alla famiglia” e “politiche di inclusione lavorativa”, i cui risultati sono stati riportati in plenaria all’inizio del secondo incontro. E’ stato così possibile valutare il primo impatto della situazione pandemica sulle dimensioni sociodemografiche della povertà e sulle politiche di inserimento lavorativo, all'interno della riflessione più generale sulle tendenze e le politiche già in atto.

 Il secondo modulo formativo (29 giugno 2020) è stato centrato sul tema della coprogettazione, anche alla luce della recente Sentenza n. 131 della Corte Costituzionale che legittima un nuovo «canale di amministrazione condivisa» tra Pubbliche Amministrazioni e Terzo Settore. La relazione principale è stata “I rapporti di collaborazione tra Pubblica Amministrazione ed enti del terzo settore”, di Alceste Santuari (Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna). Nel successivo dibattito sono state presentate alcune esperienze locali di coprogettazione messe in atto dagli Enti Locali e relative alla creazione di servizi innovativi per rispondere ai mutati bisogni della popolazione.

 Il terzo modulo formativo (22 ottobre 2020) è stato dedicato all'integrazione tra politiche urbanistiche e politiche sociali. In particolare, sono stati analizzati gli interventi posti in essere dalle Amministrazioni Locali per il sostegno al diritto all'abitare all'interno di una riflessione complessiva sulle politiche urbane e i suoi attori. La prima relazione è stata affidata a Claudio Calvaresi, (Società di ricerca sull’innovazione sociale urbana “Avanzi”, Milano) su “Le politiche abitative come politiche integrate di rigenerazione urbana”; la seconda relazione, di Marco Guerzoni (Dipartimento Urbanistica, Casa e Ambiente del Comune di Bologna) ha riguardato “Gli strumenti messi in campo dal Comune di Bologna, tra visioni strategiche ed emergenza”. Nell'ora successiva si è svolta la discussione e l'analisi di casi presentata da operatori dei servizi, con la moderazione di Monica Guidetti (Area Sviluppo Sociale – Politiche Abitative, Città metropolitana di Bologna).

 

Come indicato, la metodologia di lavoro ha seguito diverse modalità, adattate ai temi di volta in volta trattati:  nel primo incontro, dopo le relazioni tecniche, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi di lavoro, in cui alla presenza di un facilitatore e di uno dei due relatori accademici, rispettivamente alla propria area di interesse scientifico, si sono discusse le forme in cui le macro tendenze illustrate si sono già intraviste nella pratica dei servizi e sono state stimolo a ripensamenti o adeguamenti nelle pratiche. Ciascun gruppo ha individuato al proprio interno un rapporteur, che ha tenuto traccia dei rilievi e degli spunti offerti dalla discussione. Nel successivo incontro del Minguzzi Lab, i due rapporteur hanno svolto un ampio resoconto delle riflessioni e suggestioni emerse dal dibattito: questo ha fornito l'occasione per ragionare ulteriormente sul metodo della coprogettazione come opportunità per migliorare l'adeguatezza delle policies e la loro vicinanza ai bisogni emergenti. Dopo la relazione tecnica, si sono alternati racconti dettagliati di esperienze di coprogettazione, svolte o in corso, che interessano i vari territori della Città metropolitana: questo momento ha permesso di confrontarsi su strumenti operativi, sostegni giuridici e dimensioni di processo utili a calare l'impostazione generale della relazione nelle singole azioni delle politiche sociali e sanitarie. La terza giornata ha visto una ulteriore modalità di lavoro: alla relazione accademica è stata affiancata una relazione tecnica, volta ad illustrare le misure di politiche sociali attualmente adottate dall'Amministrazione Comunale di Bologna sul tema dell’abitare, saldando così riflessione di largo respiro sulle tendenze socioeconomiche generali alla riflessione sulle esigenze urgenti espresse dalla popolazione nella fase di emergenza sociale. La successiva discussione, coordinata grazie al fattivo supporto dell'Area Sviluppo Sociale della Città metropolitana, ha proposto la narrazione di esperienze-pilota nel campo delle politiche di sostegno all'abitare, in cui i partecipanti hanno potuto leggere in pratica le possibilità di innovazione e di efficacia offerte da una più attenta osservazione delle dinamiche sociali ed economiche in corso.

 

Nella sezione dedicata ai singoli moduli formativi sono presenti tutti i materiali raccolti e prodotti durante gli incontri in plenaria e laboratoriali, relativi alle iniziative realizzate nel 2020.