“Smart-drugs e smart-shops: un nuovo fenomeno italiano”. Una giornata di incontro e dibattito
13 dicembre 2004
dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 14,30 alle 18,00
Per “smart-shop” o “headshop” si intendono i negozi che vendono le cosiddette “smart-drugs”.
Gli “smart-shops” esistono in diverse nazioni europee da una quindicina di anni e questo fenomeno è ora approdato in Italia, dove il primo negozio di questo tipo nacque a Torino 3 anni fa. Attualmente gli “smart-shops” italiani sono in numero di almeno 57; sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, comprese le isole maggiori.
I prodotti venduti in questi negozi – le “smart-drugs” –, più che rappresentare una nuova tipologia di droghe psicoattive, sono diretta espressione della globalizzazione delle droghe. Fra le “smart-drugs” si trovano vegetali psicoattivi dalle proprietà stimolanti, allucinogeni, narcotiche, provenienti da tutto il mondo.
Una delle “smart-drugs” più diffuse, più note e più ricercate in questo momento è la Salvia divinorum. Ma numerose altre piante psicoattive provenienti dal Sudamerica, dall’Africa equatoriale, dall’Indonesia, dall’Ucraina, ecc. sono attualmente commercializzate nei negozi italiani, accanto a una miriade di prodotti elaborati, quali gli “energy drinks”, dove confluiscono vegetali psicoattivi, droghe “da palestra” e “nutrienti cerebrali” di varia natura.
I frequentatori degli “smart-shop” appartengono a varie categorie sociali: innanzitutto i giovani che usano le “smart-drugs” per scopi “ludici o ricreativi”; gli studenti che ricercano in questi negozi stimolanti cerebrali dal basso profilo tossicologico per la preparazione degli esami (alcune “smart-drugs” sono create e vendute per questo scopo specifico); clienti di questi negozi sono anche adulti 40-60enni, soprattutto maschi, che usano alcune “smart-drugs” che possiedono effetti “simil-viagra” come stimolanti ed energicizzanti sessuali.
Destinatari: Operatori del Ser-T., Medici-Psicologi, Educatori sia del pubblico sia del privato, Comunità Terapeutiche, Associazioni di riferimento per le cura delle tossico-dipendenze, Cooperative Sociali; Studenti
Verranno proposti e discussi i seguenti temi:
1) Definizione di “smart-drug” e profilo storico del fenomeno europeo dei negozi “smart shop” o “headshop”. Evoluzione della definizione di “smart-drug” e nuove problematiche sul concetto di “droga”.
2) Osservazioni sulle “smart-drugs” d’uso in Italia: Salvia divinorum, herbal ecstasy, energy pills, estratti d’assenzio, ecc. Prodotti per “psiconautica” e confezioni pronti all’uso. Aspetti legali.
3) L’informazione abbinata alla vendita delle “smart-drugs” e sua valutazione scientifica.
4) Mode giovanili associate agli smart-shop e curiosità suscitate dall’interesse dei media.
5) Gli “smart shop” come frutto della globalizzazione delle droghe. Dall’uso e dalle conoscenze delle culture tradizionali alla”psiconautica” e all’uso “ricreativo” della moderna cultura occidentale.
6) Le “smart-drugs” come moderne e future droghe sempre più personalizzate: pillole per prestazioni intellettuali, sessuali, fisiche, pillole specifiche per attendere, esibirsi, discutere, ricordare, dimenticare.
7) Analisi preliminare dei primi tre anni di vita degli “smart shop” italiani: tipologie dei consumatori e dei consumi, aspetti sociologici della vendita/acquisto nei negozi, valutazioni dei rischi associati all’uso delle “smart-drugs”.
Dibattito
Interverranno:
Relatore: Giorgio Samorini, etnobotanico, scrittore ed esperto del mondo delle sostanze psicoattive vegetali, chimiche. Ha scritto 6 libri sull’argomento droga. Ha partecipato a due percorsi di lettura con la nostra istituzione sugli stati modificati di coscienza;
Discussants:
Beatrice Bassini, psicologa Ser.T.
Salvatore Giancane, medico Ser.T –Tossicologo
Leonardo Montecchi, psichiatra, Terapeuta- direttore della Scuola di Prevenzione Josè Bleger (Rimini)
Organizzazione e ricerca a cura di
Vito Di Silvio, ricercatore dell’area tossicodipendenze presso l’Istituzione Gian Franco Minguzzi